Il Cuore “Reddy”, il Fantasmino “Whity” ed il Cervello “Brian” si trovano di fronte all’oracolo del giorno d’oggi… il computer, che collega tutto e tutti… siamo di qui e di la… con il computer siamo ovunque… i tre decidono di accenderlo e di visitare un social network… quanto mai… assistono immediatamente ad degli scontri verbali senza capo ne coda… il sociale network diventa un ring dove vengono sfogati malesseri interni e frustrazioni… è una vera e propria guerra verbale…
L’esercizio della critica avviene sul web in modo particolare. In essa gli individui esprimono talvolta la loro reale aggressività, nascosti da una coltre a volte esile ma comunque sufficiente a farli esprimere, esattamente come accade per gli altri utenti.
Questo consente che sui social sia possibile disporre un’aggressione verbale senza assumerne la piena responsabilità, nel marasma di un dialogo in cui ognuno urla per un solo istante perché solo quello è lo spazio a cui ha accesso.
Il social diventa un ring dove sfogare un malessere interno, per cui invincibile e frustrante, in una società valutata come contraria se non addirittura responsabile della propria temuta inefficacia, in una competitività sfrenata, in cui ha campo chi arriva primo perché esistono gli ultimi. É in questi casi che il leone da tastiera non manifesta solo un normale dissenso, ma veste l’ira di chi è ferito dalla solitudine che non sa domare né distinguere; in modo sostanzialmente costante, dichiara un patimento che non è dovuto necessariamente al tema che viene trattato, ma piuttosto ad un insieme di fondo di cui soffre.
Così si passa da essere un partecipante al dialogo, ad essere un esecutore che si disperde tra la folla di cui si è parte, esprimendo sistematicamente un livore verso chi si rende colpevole di una opinione anche di poco diversa dalla propria.
Dopo aver visto questo spettacolo raccapricciante “Brian” con molta freddezza dice: “Blablabla!”.
E chiude il computer….